2. Classificazione delle migrazioni: schema sulle caratteristiche dei flussi migratori
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Fonte: Schema tratto da G. Calafiore, Migrazioni, in Le parole chiave della geografia, a cura di G. De Vecchis e C. Palagiano, Carocci, Roma 2003, p. 192; rielaborazione di Silvana Bianchi (Università di Verona e Ca’ Foscari)
Domande
Descrizione e Analisi
I movimenti migratori sono assai diversi tra loro nello spazio e nel tempo, tuttavia per essere compresi e confrontati serve individuare alcuni indicatori che permettano di classificarli.
Gli esperti di geografia umana hanno fornito varie classificazioni (spesso concordati su alcuni elementi-chiave); qui analizziamo quella recentemente indicata dallo studioso di geografia umana Giovanni Calafiore.
- La classificazione per entità cerca di quantificare la consistenza numerica (per le epoche passate non sempre attendibili, né al presente per i movimenti clandestini).
Le migrazioni più importanti sono gli spostamenti di popolazione, che comportano trasferimenti imponenti di individui e producono conseguenze durature; le migrazioni di massa coinvolgono un numero inferiore di popolazione che si sposta spesso a seguito di avvenimenti traumatici; le migrazioni per infiltrazione sono invece trasferimenti ridotti, di singoli o gruppi limitati, che si spostano senza apportare grandi modificazioni - La classificazione per movente analizza i motivi che stanno alla base dello spostamento; spesso sono più di uno e serve stabilire quello prevalente.
Le migrazioni spontanee sono derivate da singole decisioni degli individui; le migrazioni organizzate sono promosse e incentivate da un ente verso destinazioni in cui si aprono spazi per l’insediamento di attività economiche; le migrazioni coatte sono rese obbligatorie da eventi drammatici che impongono il trasferimento. - La classificazione per destinazione individua le zone di arrivo, distinguendo i movimenti che avvengono all’interno di uno stato da quelle che vanno verso stati esteri.
Le migrazioni interne sono quelle che rimangono entro i confini di uno stato e sono le più difficili da quantificare (perché molti mantengono la residenza nel comune di nascita); le migrazioni internazionali sono quelle che si dirigono verso stati esteri e sono teoricamente le più controllate, nella pratica tuttavia hanno una componente illegale significativa e difficilmente quantificabile. - La classificazione per durata divide i flussi sulla base della loro durata temporale.
Le migrazioni permanenti hanno per soggetti coloro che si stabiliscono in modo definitivo in un altro luogo (con effetti complessivamente più positivi per il paese di accoglienza che beneficia di forza lavoro); le migrazioni temporanee sono costituite da fenomeni limitati nel tempo e fino a qualche tempo fa riguardavano prevalentemente maschi in età lavorativa (con aspetti positivi per il paese esportatore derivanti dalle rimesse degli emigranti e dalla loro acquisizione di conoscenze culturali competenze professionali); le migrazioni vitalizie sono quelle in cui il migrante ritorna in patria solo da anziano (la maggior parte dei benefici si concentra nel paese di immigrazione); le migrazioni periodiche sono spostamenti connessi a particolari cicli naturali o economici, sono oggi in declino tranne che per le attività turistiche che mantengono una forte stagionalità.
Links
- http://www.psicologiaintransito.it/luttomigratorio.html = approfondimento sul tema del ‘lutto migratorio’ collegato alla perdita dei legami affettivi di chi abbandona il proprio paese (per attività interdisciplinari), dal sito http://www.psicologiaintransito.it/index.html della dott.ssa Stefania Mezzullo.
- http://www.museonazionaleemigrazione.it/museo.php?id=3 = home page del MEI, Museo nazionale dell’Emigrazione Italiana, con materiali sulle esperienze migratorie degli Italiani
- http://www.cmmigrants.org/goree = sito dell’Assemblea Mondiale dei migranti
- http://www.comunicazione.uniroma1.it/.../15.28.52_Migrazioni%20globali.doc = testo su “Antropologia e emigrazioni globali” dal sito dell’Università di Roma – La Sapienza
Presentazione
Le migrazioni sono fenomeni complessi, che risulta difficile racchiudere in uno schema unico. Tuttavia per poterle comprenderle storici, geografi e antropologi hanno ripetutamente cercato di classificarle per evidenziarne alcuni elementi-base che sono necessari alla loro comprensione. Questo schema individua quattro settori di riferimento, relativi a quantità delle persone in movimento – cause – luoghi di destinazione – durata temporale.