Risoluzione del Parlamento europeo sul ruolo delle «Euroregioni» nello sviluppo della politica regionale (2004/2257(INI))
Il Parlamento europeo,
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— vista la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'istituzione di un gruppo europeo di cooperazione transfrontaliera (GECT) (COM(2004)0496),
— vista la Convenzione quadro europea del Consiglio d'Europa (Madrid, 21 maggio 1980) sulla cooperazione transfrontaliera tra le comunità o enti territoriali e i suoi protocolli aggiuntivi e la Carta europea degli enti autonomi locali del Consiglio d'Europa (Strasburgo, 15 ottobre 1985),
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A. considerando che l'allargamento dell'Unione europea a 25 Stati membri avvenuto il 1° maggio 2004 ha aumentato le disparità fra le regioni europee e considerando che i prossimi allargamenti potranno aumentare ulteriormente dette disparità e considerando che l'allargamento ha portato anche ad una sostanziale espansione del numero di regioni frontaliere, va sottolineato che le euroregioni hanno dato un contributo decisivo al superamento delle frontiere in Europa, al potenziamento di buone relazioni di vicinato, al ravvicinamento delle popolazioni dei due lati delle frontiere eliminando i pregiudizi, specialmente con la cooperazione transfrontaliera a livello comunale e regionale,
B. considerando che le disparità regionali nell'Unione europea allargata devono essere diminuite e che vanno affrontate con una politica di coesione efficace, ai fini di uno sviluppo armonioso all'interno della UE,
C. considerando che una condizione per un'efficace politica di coesione e dell'integrazione europea, è garantire lo sviluppo sostenibile della cooperazione transfrontaliera e superare infine le attuali difficoltà nel finanziamento di progetti comuni che beneficino ugualmente comuni e regioni dei due lati della frontiera,
D. considerando che le euroregioni e strutture simili sono importanti strumenti della cooperazione transfrontaliera, che peraltro deve essere ulteriormente sviluppata e migliorata e considerando che esse dovrebbero avere uno stato giuridico ben definito,
E. considerando che la finalità ultima delle euroregioni è di promuovere la cooperazione fra regioni frontaliere o altre entità locali e autorità regionali nonché partner sociali e tutti gli altri attori che non devono necessariamente essere Stati membri dell'Unione europea — su aspetti quali la cultura, l'istruzione, il turismo, l'economia e qualsiasi altro aspetto della vita quotidiana,
F. considerando che l'Associazione delle regioni frontaliere europee ha presentato numerose relazioni sullo stato della cooperazione transfrontaliera in Europa e ha redatto studi su uno strumento giuridico transfrontaliero in merito alla cooperazione decentrata della Commissione e del Comitato delle regioni;
1. ritiene che la cooperazione transfrontaliera sia di fondamentale importanza per la coesione e integrazione europea e debba pertanto ricevere ampio sostegno;
2. invita gli Stati membri a promuovere le euroregioni come uno degli strumenti di cooperazione transfrontaliera;
3. nota che una euroregione o una struttura simile adempie a importanti compiti transfrontalieri, fornendo ad esempio:
- - punti informazione e servizi per i cittadini, le istituzioni e gli enti regionali e locali,
- - punto focale per valori, obiettivi e strategie comuni,
- - motore per soluzioni a problemi transfrontalieri,
- - cassa di risonanza politica per tutti i problemi transfrontalieri;
4. nota che le euroregioni rappresentano uno snodo per tutte le relazioni, i contatti, il trasferimento di conoscenze, i programmi e i progetti operativi transfrontalieri, e che è necessario che dispongano di uno stato giuridico ben definito perché possano svolgere i propri compiti;
5. sottolinea che la cooperazione transfrontaliera rappresenta un'impostazione adeguata per risolvere i problemi quotidiani da ambedue le parti della frontiera, soprattutto nei settori economico, sociale, culturale e ambientale;
6. sottolinea che la cooperazione transfrontaliera fornisce un contributo notevole all'attuazione della strategia di Lisbona attraverso:
- - la ricerca e l'innovazione comune,
- - reti di ricerca e sviluppo (R&S) attraverso le frontiere,
- - scambio di esperienze e «prassi ottimali»;
7. nota che le euroregioni rafforzano i legami di vicinato grazie ai progetti locali di scambio delle migliori prassi; omissis
8. nota l'attività legislativa svolta in seno ad un Gruppo europeo di cooperazione transfrontaliera (GECT) il cui fine è semplificare gli strumenti di cooperazione transfrontaliera (facilitandone l'operato, razionalizzandone le procedure e riducendone i costi operativi), fornendo quindi una piattaforma per lo sviluppo delle euroregioni;
9. sottolinea la necessità di dare priorità all'eliminazione delle disparità fra le regioni dei nuovi e dei vecchi Stati membri;
10. rimarca la necessità di estendere la nozione di euroregione e di strutture simili, anche se non necessariamente dotate di competenze giuridiche per ricomprendervi molteplici aspetti di cooperazione: esempi di possibili settori di reciproco interesse potrebbero essere la promozione della cultura, dell'istruzione, del turismo e dell'economia nonché, ove opportuno, la lotta al crimine organizzato, al traffico di droga e alle frodi, in partenariato con le competenti istituzioni nazionali;
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14. sottolinea l'importanza della cooperazione transfrontaliera e delle euroregioni per gli Stati membri caratterizzati da handicap naturali inclusi i piccoli Stati insulari;
15. sottolinea l'esigenza di appoggiare la cooperazione transfrontaliera e la creazione di euroregioni, incluse regioni di zone sensibili del Medio Oriente, con un'iniziativa volta a promuovere relazioni amichevoli, stabilità, sicurezza e interessi economici sulla base del rispetto e del vantaggio reciproco;
Presentazione
Il documento proposto è la versione approvata dal Parlamento Europeo e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea (versione italiana) del 22.11.2006 (2006 C 285 E/01). Alcuni articoli troppo tecnici sono stati tagliati, lasciando soltanto quelli utili a capire il senso generale del provvedimento.
Si tratta di una risoluzione che sottolinea l’importanza della cooperazione transfrontaliera nella costruzione europea. L’occasione è data dall’allargamento dell’Europa che, nel 2004, accoglie dieci nuovi stati membri: le tre repubbliche baltiche, le due grandi isole mediterranee Malta e Cipro, cinque stati dell’ex blocco sovietico. Per il 2006 era prevista l’entrata di Bulgaria e Romania. Il cosiddetto “allargamento a est” inserisce nell’UE degli stati con un economia più debole, fino al 1989 isolati dalla comunità europea da una frontiera difficilmente penetrabile. Il senso di questa risoluzione risiede proprio nella volontà di favorire gli scambi tra le regioni che stanno ai lati dell’antica “cortina di ferro”, sia per diminuirne le disparità economiche sia per “ravvicinare le popolazioni eliminando i pregiudizi”. L’articolo 14, quando parla di stati membri “caratterizzati da handicap naturali”, si riferisce a Cipro e Malta, le due grandi isole del Mediterraneo, che la perdita di centralità del Mediterraneo e l’evoluzione economica ha da molto tempo marginalizzato.